sabato 15 settembre 2007
venerdì 14 settembre 2007
è passata

quest'estate è passata. e il fatto che non fossi più passato io, da queste parti significa che:
-non sono un animale da blog
-l'estate non è fatta per i blog
-ho preferito la carta alla tastiera (perchè il fatto che non abbia postato non significa che non abbia scritto, tutt'altro)
-ho preferito dedicarmi alle immagini piuttosto che alle lettere (cosa vera, -issima)
ora mi trovo qui, però.. il che signoficherà certamente tutto il contrario della precedente lista.
che dire a proposito della stagione calda: ho girovagato e mi sono rilassato, lampi e fulmini a ciel sereno annessi e connessi, momenti di mezza crisi, sbronze, clic, mare e spiagge (sporadiche), feste e concerti. devo dire che c'è più di una persona da ringraziare per il fatto che alla mente mi sia tornato il meno possibile l'immagine dell'estate scorsa, come più di una situazione da tenere a mente come scudo per difendermi se quell'immagine dovesse rotornare improvvisamente. grazie a P e ai suoi TRULLI, ai mega pranzi e alle grigliate di pesce. alla birra gelata sempre ad un palmo dalla mano. ai suoi amici e alle cazzate dette e fatte in quella terra, estremo nord del salento, che tanto sa trasmettere e tanto ti entra dentro. con la sua gente, le loro storie e la musica.. che racchiude tutto. grazie all'odore di pane delle cinque di mattina e alla disinvoltura che l'alcol stimola nell'approcciare con il gentil sesso.. in maniera ben poco gentile. grazie alla città bianca che ti permette di perderti, senza fare una piega. grazie ai mille e mille scatti che mi danno la possibilità di tornare li, se non fisicamente, mentalmente. ah, P, una cosa: FANCULO PER LA CONGIUNTIVITE!
grazie a quella CICCI di F. grazie alla sua immensa disponibilità. al suo mare a all'aria che la sera correva dalla spiaggia per raggiungere il chiosco i cui le birre si rincorrevano dal banco al tavolo. grazie alla sua voglia di fare casino e al fatto che ci sono amicizie sopra le parti che non si logorano mai. grazie alle serate assurde con i suoi amici, da tutt'italia. grazie ai suoi BOUQUET di ARROSTICINI che ci hanno tenuto compagnia nella lunga coda verso pietanze ben più consistenti. grazie a chi ci ha preparato il PRANZO DI FERRAGOSTO da consumare rigorosamente in spiaggia.. indipendentemente dal potere CALORICO che potesse avere. grazie per le spedizioni qua e la a salutare amici e colleghi. grazie davvero, fe.
grazie agli amici della terra natia, e non. a quelli con cui sono cresciuto e a quelli con cui sarei voluto crescere. alle parole di conforto al momento giusto, e grazie anche alle parole sbagliate dette nel momento sbagliato.. temprano più del miglior consiglio.
è passata l'estate e non me ne sono accorto.. ma mi sto portando dietro più che i malumori.. i bei ricordi. non ci speravo!
ed ora, signori, tirate fuori i tamburelli.. perchè qui è tempo di PIZZICA-TAMORRA E TARANTE!!!
martedì 24 luglio 2007
c v d

in gergo scientifico si dice "c.v.d." il che vuol dire "come volevasi dimostrare".
ogni azione genera una reazione, ma sta volta (come per milioni di altre volte) l'azione non era tanto forte da generare una simile reazione.. senon'altro non era mirata.. vabbè, parzialmente.
la reazione è arrivata al mio telefono ieri notte, sotto forma di una serie di parole, punta d'iceberg di un pensiero più complesso che però.. per incuriosire il destinatario, è rimasto ben coperto dalla superfici e del freddo mare.. (non c'è iceberg dove il mare è caldo).
scopro giorno dopo giorno che il silenzio è il modo più efficace per esprimere contrarietà rispetto a qualcosa. imparo passo passo a risparmiare parole, in questa seconda fase, che segue cronologicamente quella delle parole gettate al vento. imparo a risparmiare. mia nonna mi diceva sempre, con quel sorriso che sa di vita vissuta respiro dopo respiro, che risparmiare non significa mettere via grandi quantità.. ma il risparmio sta nella briciola.. e tante piccole e insignificanti briciole. sono loro che.. con la pazienza dei sassi... portano alla quantità..
mettere via le parole che avrei voluto dire, giorno dopo giorno, su carta o come file.. chiudere in qualche cassetto o portarle sempre con me. metterle da parte invece che spenderle contro un vento contrario (per cui un'andatura di bolina non era possibile) inizia a portare a qualcosa; nulla di cercato è accaduto (anzi direi nulla e basta).. ma in questo mio nulla che tengo appoggiato accanto al mouse c'è un messaggio chiaro e forte che dice:
"il silenzio è il modo migliore per esprimere contrarietà rispetto a qualcosa-il risparmio sta nelle briciole-non sempre è possibile andare di bolina"
e allora che faccio?
che si issi lo spinnaker!!! attaccate bene quel tangone, per tutti i numi!!! alla via così... questo bordo ce lo facciamo di poppa!!!
(p.s. tanti auguri ram!!!)
lunedì 23 luglio 2007
domenica 22 luglio 2007
on the stage.. prima della raffica

da sotto il palco si vede meglio.. basta riuscire ad arrivarci il giorno giusto. io dal palco ho visto solo un prato assolato, mentre immaginavo la folla accalcata contro le barriere anti panico che mi hanno fatto imbullonare... una ad una...
era tutto abbastanza programmato: un giorno di facchinaggio (siano pure due) tra prato e palco, su e giù a scaricare scatole misteriose colme di cavi e plastica, per poi arrivare al 21 sera, data del concerto, con una folla pagante alle spalle e un frullato di luci e musica davanti, nel posto dell'abbonato RAI.. ma qualcosa deve essere andato storto perchè la convocazione non è arrivata.. in poche parole mi hanno lasciato a casa. la schiena ringrazia per la giornata di riposo, però, cazzarola che occasione persa.
dodici metri di altezza (forse quindici) per un'estensione di... ad occhio e croce... 500 metri quadri? tre americane cariche di fari più le illuminazioni provenienti direttamente dall'Islanda (anche se il tir era targato GB). un team enorme di "RESPONSABILI" che comandavano in continuazione.. organigramma della macchina organizzativa ben poco chiaro.. ma a noi, alla fine, non pagano per pensare. Responsabile tecnico. Responsabile artistico. Responsabile luci. Responsabile audio. Responsabile facchini. Responsabile di produzione. Responsabile catering. Responsabile pubbliche relazioni. Responsabile cessi. Responsabile caschetti protettivi da cantiere obbligatori per i muli, ma non per tutti gli altri che come loro lavoravano sul palco sotto l'impalcatura (vien da pensare: se il casco protegge la testa e per noi era d'obbligo.. per chi non lo era, evidentemente, c'era poco da proteggere... ma sono considerazione di un facchino, gente che non deve pensare ma sudare). Responsabile distribuzione acqua a chi ne trasudava da ogni poro. Responsabile delle responsabilità varie ed eventuali...
bhà.. vabbè... darò inizio alla caccia all'uomo per la retribuzione..
ho deciso di entrare con il vecchi account su msn, per vedere che aria tira.. c'era una sua amica, che è stata anche la mia.. ho deciso di rendermi visibile.. in men che non si dica si apre una finestrella: "Ciaooo, come stai?"
silenzio
ho fatto un passo anche troppo lungo. ora m è apparso, per uno spiraglio di tempo minimo. ha risposto con un silenzio. le chiacchiere viaggeranno. qualcuno dirà a qualcun'altro: "sai chi è apparso stamattina?.. si, proprio lui. Gli ho detto ciao, ma non mi ha risposto.. bhà"
sparire ma non sparire. sparire ma continuare ad essere, altrove magari, in altri mondi, ma non farsi minimamente dimenticare, perchè dimenticare vuol dire anche cancellare gli errori fatti.
non farsi dimenticare.. a discapito di quel tempo che cancella ogni cosa.. no, nulla si cancella quando è scritto con tanta forza..
sono apparso perchè si... perchè ci ripenso di tanto in tanto.. a raffiche.. e perchè voglio che arrivi fin laggiù una di queste mie raffiche.. che smuova un po' di quelle pale che fanno da guardia ai mucchi di sale, bianco candido, al sole.. che non sono riuscito ancora a visitare.. ma c'è tempo..
concerto sfumato.. aspettativa spazzata via.. da una raffica
mercoledì 18 luglio 2007
pollice veloce sul..

ieri mi sono nuovamente dopato di musica, come non capitava da tempo. ieri sera ho deciso di uscire con me stesso, standomene a casa, gambe sotto il tavolino, pollice veloce sul touchpad, brani su brani, incompleti. non uno ascoltato fino alla fine. solo il primo minuto, massimo minuto e mezzo, in cui la mente ricercava qualche treccia di note di un'altro pezzo... e allora via! più veloce della luce a cercare il titolo nella lunga lista di musica abusiva.
un mix privo di senso logico. italiano. straniero. lento o veloce che sia. alla faccia di joice e del suo caro flusso di coscienza.
una corsa fatta anche di immagini. di foto. foto personali. feste e serate. gite "foriporta".. insomma ricordi. ricordi felici e non rimpianti. filtrati... volutamente (unica cosa non lasciata al caso)
.. la famosa nostalgia canaglia che è bello lasciar libera di prendere il sopravvento, di tanto in tanto.. quando si ha voglia di uscire con se stessi, standosene a casa, gambe sotto il tavolo, pollice veloce sul...
super santos

la temperatura è tale da bacchettarsi le mani per tutte le volte che alla domanda: "vieni a fare un bagno?" abbiamo risposto con un "No, grazie". perché non ci andava. perché l'acqua era troppo fredda o non abbastanza limpida. perché la folla della spiaggia ci infastidiva. perché quei due deficienti sul bagnasciuga con il loro super santos ci avevano fracassato le scatole nel simulare il rigore dei più recenti mondiali. bacchettate sui dorsi, sulla mano destra con la mano sinistra. eppure ora, chiudere gli occhi, e immaginare quell'acqua da un senso di refrigerio che solo il prossimo attacco della zanzara di turno può far svanire. motivo in più per odiare le piccole e striate creaturine alate.. dicono che sono anche loro creature di Dio, ma sfido il più santo dei missionari a desistere dallo sfilarsi la scarpa destra per spalmarne una sulla parete della sacrestia.
ma non era alla spiaggia o all'acqua limpida che andava la mente, quanto alle dueruote. quelle due ruote che sostengono una il motore l'altra l'avantreno. due piccole ruote con una VESPA sopra.. bianca, allegra e sorridente.. era a lei che andava il pensiero e al significato che ha sempre avuto.. perché non è vero che è solo un pezzo di ferro, mettetevelo nella zucca..
giovedì 12 luglio 2007
disarcionati

essere disarcionati.. all'improvviso. bhè, non è proprio così, solo un piccolo incidente di percorso, un'aspettativa tradita da un esercizio non proprio impeccabile (evidentemente), valutato freddamente dal prof di turno.
ieri era la notte bianca da queste parti. musica e tanto tanto troppo shopping nell'aria del capoluogo friulano. molto più business che musica e baldoria. molto più scambio di valuta di quanto immaginassi.. una scusa per assaporare l'ebrezza di comprare un capo firmato al chiaror di luna.. stucchevole la sensazione di trovarsi nel turbine dello shopping e come doroty del mago di oz, essere imprigionati dentro la casa che il tornado ha risucchiato. musica per le strade a coprire i DIN dei registratori di cassa.. non credevo si arrivasse a tanto. a sfoggiare un sontuoso abito da sera per andarne a comprare un altro.. mi consola che il mondo è bello perché è vario.
ah! e che dire della fasta in piscina? li il frullato di divertimento e fastidio, arricchito da una copiosa ciliegina di alcol in corpo mi ha spinto fino a fine serata.. la cui fine vera e propria è stata scandita dalle prime luci dell'alba..
..le ho accolte con uno stanco sorriso. il sorriso del naufrago che trova l'isola.. che non trova casa ma sprizza gioia da tutti i pori per la presenza della terra ferma..
.. quanto apprezzo questa terra ferma.
d'altronde non tutti gli esami vanno come devono.. e così sia.
p.s. quanto vorrei chiedere una cosa senza doverla chiedere.. (lo so lo so... funziona sempre così.. ma anche no!)
din! il piatto piange!
domenica 1 luglio 2007
chi l'avrebbe mai detto
imprevisti. il life-motive di questo periodo. e ne sono contento. gli imprevisti sono salati. cioè, stop stop, ne sono contento perché non sono poi così catastrofici.. quella fase la considero passata. imprevisti fatti di birre sul quarin. ancor prima chiacchiere etiliche in spiaggia. fatti di sagre della fragola (che sinceramente.. vabbè, la birra a 1 e settanta ha ripagato) e di notti insonni. fatti di pioggerelle, sempre e comunque, immancabili.
sale, sono sale che brucia ciò che non sono riuscito ad estirpare. erbacce fastidiose che crescono rapidamente.
piacevoli imprevisti. mi ci vogliono. a contrastare quelli che mi risvegliano ira. i piacevoli a contrastare questo tuo riapparire, dal nulla.. solo perché.. .. perchè..
già, perché?
chissà perché è riapparsa.. perché è cambiato qualcosa? o perché qualche nota ha risvegliato qualche ricordo.. beh, tieniti Note e Ricordi.. a me serve spazio. spazio per tutto. per tutto il resto.
dicono che la botte non è mai piena finchè la moglie è ubriaca.. e che quando si sceglie la strada a destra non si può chiedere dove porta quella a sinistra. dicono che ogni decisione ha i suoi pro e i suoi contro.. dicono che i Pro aiutano ad affrontare i Contro... io di contro ne ho abbattuti a palate.. tieniti i tuoi e sollazzati con i Pro...

ok, sfogo sfinito.
chissà se riesco a vedere il film stasera.
p.s. filare..... chi l'avrebbe mai detto... imprevedibilità, già...
sale, sono sale che brucia ciò che non sono riuscito ad estirpare. erbacce fastidiose che crescono rapidamente.
piacevoli imprevisti. mi ci vogliono. a contrastare quelli che mi risvegliano ira. i piacevoli a contrastare questo tuo riapparire, dal nulla.. solo perché.. .. perchè..
già, perché?
chissà perché è riapparsa.. perché è cambiato qualcosa? o perché qualche nota ha risvegliato qualche ricordo.. beh, tieniti Note e Ricordi.. a me serve spazio. spazio per tutto. per tutto il resto.
dicono che la botte non è mai piena finchè la moglie è ubriaca.. e che quando si sceglie la strada a destra non si può chiedere dove porta quella a sinistra. dicono che ogni decisione ha i suoi pro e i suoi contro.. dicono che i Pro aiutano ad affrontare i Contro... io di contro ne ho abbattuti a palate.. tieniti i tuoi e sollazzati con i Pro...

ok, sfogo sfinito.
chissà se riesco a vedere il film stasera.
p.s. filare..... chi l'avrebbe mai detto... imprevedibilità, già...
giovedì 28 giugno 2007
mercoledì 27 giugno 2007
giuggianinja

un ninja non FA, un ninja SA!
un ninja non respira se non è necessario
un ninja c'è sempre, siamo noi che non lo vediamo
un ninja non ha legami se non con la sua spada
un ninja vive solo
un ninja tra mare e montagna sceglie VENDETTA
un ninja non usa bagnoschiuma
un ninja rispetta le donne uccidendole alle spalle
un ninja è una macchina da guerra programmata da se stesso
un ninja non vola, non cammina, non corre.. ma appare e basta
un ninja è
giovedì 21 giugno 2007
long Albert island

bella serata, nonostante abbia perso la cognizione del luogo e del tempo molto prima di quanto potessi mai pronosticare. bella serata e buona compagnia. buona dose di piacevoli imprevisti.. compreso quel long ALB ERT island. (la goccia di cui sopra messa nella mia mano dal menzionato alberto).
bell'imprevisto e bella chiacchierata etilica nonostante il cielo non volesse fermarsi e danzasse con l'andirivieni dell'acqua adriatica.
si, dai, ci voleva tutta.. alla fin dei conti meglio così.. e credo di averlo capito in quei 20 minuti di attesa pre-morfeo...
dici che i monologhi non aiuta a smaltire la RISACCA da sbronza che repentina appare il giorno dopo, vero Dani? .. bhè, mi spiace contraddirti ma Paolini e la sua versione del Vajont ha aiutato molto..
mercoledì 20 giugno 2007
di dialetti

tra le chiacchiere varie e gli sforzi per trovare una lingua di mezzo con cui comunicare (sempre ieri e sempre con R), nonostante l'aiuto di chi conosce l'idioma internazionale molto meglio di me, è emerso (ed era palese) che noi italiani siamo i più IGNORANTI in fatto di lingue straniere. uno stato come il Camerun, che risulta (senza essere offensivo) arretrato e culturalmente limitato, ha in se due lingue ufficiali (due e mezzo) più i vari dialetti che tradotto suona più o meno così:
i camerunensi parlano Francese come prima lingua, Inglese come seconda, un po' di Tedesco se hanno avuto modo di andare a scuola, più il dialetto della propria zone. Considerando poi quelli che, per scelta o per necessità, si spostano verso l'italia.. bhè alla lista si aggiunge anche l'Italiano.
"non è il sapere le lingue che rende una nazione civile"
si, vero... verissimo.. ma anche questa è cultura.
la cosa che sconcerta un po' è il fatto che queste "nozioni linguistiche" sono state IMPOSTE dalle varie colonizzazioni. nel spiegarlo R ha sottolineato inconsciamente questa cosa (o così a me è parso di capire): se uno stato viene colonizzato, lo stato colonizzante IMPONE la propria lingua e tu, stato sottomesso, sei OBBLIGATO a capirla e parlarla..
.. eccolo il rovescio della medaglia..
eccolo l'amaro che riemerge. noi abbiamo colonizzato. abbiamo imposto la nostra cultura. la nostra storia si è cibata della loro. la nostra religione si è diffusa anche grazie a loro.. già.. la nostra cultura e la nostra religione.
chissà cosa pensa il papa del gay pride:
"DOBBIAMO COLONIZZARE ANCHE LORO!"
martedì 19 giugno 2007
la cura

la malattia più mortale in africa non è l'aids.. è la malaria.
la malattia più diffusa in africa è quella per cui una cura esiste.
quella. per. cui. una. cura. esiste.
parlavo con R. Lui e il suo amico sono venuti qui, a Cmns, per un master. è medico, laureato. 28 anni circa. camerunense. come sono camerunensi quei tipi che di questi tempi trovi in giro per le spiagge e da cui compriamo braccialetti a cui legare un sogno. un sogno per ogni euro. un euro per ogni braccialetto.. ma se sai trattare con un euro ne porti via 4.
vengono dalla stessa terra. hanno la stessa fisionomia. ma fanno due vite diverse.. e nonostante questo hanno la stessa immagine del loro paese.
ci diceva degli studi che sta facendo, delle informazioni che è venuto a raccogliere qui, nel vecchio continente.
e ci ripenso: la malattia che fa più vittime in africa è quella per cui una cura già esiste.
la trovo una contraddizione incredibile..
.. nella mia ignoranza credevo che l'aids fosse la causa principale di mortalità, credevo che essendo una malattia per cui non c'è rimedio.. bhè.. è ovvio che è lei in pole position.. ma no.. non è così.
la ricerca si accorge di una malattia.
la malattia viene studiata mentre migliaia (milioni forse) di persone continuano a morire.
la ricerca trova un rimedio.
il rimedio va in produzione.. le case farmaceutiche si muovono MA
.. c'è gente che continua a morire per qualcosa di ingestibile, come il volo di una zanzara che passa da te a me.
perchè è una zanzara che la trasmette. come quelle che ci ronzano nell'orecchio.. di notte.. e che, mannaggia a loro, non ci fanno dormire..
ci ripenso..
la malattia più diffusa in africa è quella per cui una cura esiste.
quella. per. cui. una. cura. esiste.
parlavo con R. Lui e il suo amico sono venuti qui, a Cmns, per un master. è medico, laureato. 28 anni circa. camerunense. come sono camerunensi quei tipi che di questi tempi trovi in giro per le spiagge e da cui compriamo braccialetti a cui legare un sogno. un sogno per ogni euro. un euro per ogni braccialetto.. ma se sai trattare con un euro ne porti via 4.
vengono dalla stessa terra. hanno la stessa fisionomia. ma fanno due vite diverse.. e nonostante questo hanno la stessa immagine del loro paese.
ci diceva degli studi che sta facendo, delle informazioni che è venuto a raccogliere qui, nel vecchio continente.
e ci ripenso: la malattia che fa più vittime in africa è quella per cui una cura già esiste.
la trovo una contraddizione incredibile..
.. nella mia ignoranza credevo che l'aids fosse la causa principale di mortalità, credevo che essendo una malattia per cui non c'è rimedio.. bhè.. è ovvio che è lei in pole position.. ma no.. non è così.
la ricerca si accorge di una malattia.
la malattia viene studiata mentre migliaia (milioni forse) di persone continuano a morire.
la ricerca trova un rimedio.
il rimedio va in produzione.. le case farmaceutiche si muovono MA
.. c'è gente che continua a morire per qualcosa di ingestibile, come il volo di una zanzara che passa da te a me.
perchè è una zanzara che la trasmette. come quelle che ci ronzano nell'orecchio.. di notte.. e che, mannaggia a loro, non ci fanno dormire..
ci ripenso..
lunedì 18 giugno 2007
Eternal Sunshine of the Spotless Mind

ieri ho visto un film con f.
mi diceva che.. "bhè, guardalo".
strano. un film veramente strano.
rai tre, seconda serata.
ho pensato abbastanza.
non negatelo, un film piace in funzione dell'argomento e del momento in cui lo vedi.. poi per la compagnia e per la quantità di sale che c'è nei popcorn..
"Eternal Sunshine of the Spotless Mind" che tradotto in italiano (tradotto e storpiato) suona come "Se mi lasci ti cancello" e quindi inconsciamente va ad aggiungersi alla saga di "Se mi lasci.. ti rovino, ti uccido, ti etc"
i film piacciono per il momento in cui li vedi.. non so se m'è piaciuto..
.. ma era solo un film. una storiella inventata con qualche riferimento alla vita comune delle persone. una storiella inventata che finisce bene. o almeno te lo fa credere.
chissà com'è andata la pesca di stanotte.. sono partiti ieri sera alle 10 e mezza... prestino per non trovare traffico al casello..
n.b. grado.. proprio bella.
domenica 17 giugno 2007
dovere

domenica.
subito dopo sabato.
l'aria inizia a rifarsi pesante, qui all'abbazia. il dovere prende il sopravvento sul piacere. il dovere comanda ogni mossa.. e non c'è piacere immediato che lo giustifichi. la mancanza di una giustificazione, è lei a rendere l'aria densa. vorrei poter dire che l'aria che respiro non mi basta. vorrei poter dire che "SI, mi manca qualcosa". ma non so cosa.o forse si.. ma con buona probabilità è solo un'illusione. mi manca qualcosa di cui non ho bisogno. (contorto come concetto)
ci sono nuvole.. mi convinco che siano passeggere e che non portino all'ennesimo temporale. era da aspettarsele. era da prepararsi.. e sempre per l'indecisione cosmica mi dico che forse sono preparato anche a questo.. ma lo saprò per certo quando le nuvole saranno svanite. non pretendo il sole, pretendo stabilità. (pretendo, esigo, desidero, mi piacerebbe che..).
il caffè della macchinetta oggi è particolarmente amaro, qui alla "corte del sapere". non che zuccherarlo risolva molto.
qualcosa accadrà. non posso permettermi di stimolarla, non ne ho il tempo. devo dar conto a quel Dovere di cui sopra.
pessimismo e fastidio.
fantasmi che ritornano. vorrei poterli rimandare al mittente con un colpo di coda. ma come di consueto.. quando si vuole una cosa..
dovere.
sabato 16 giugno 2007
verde spumeggiante

perchè nonostante tutto.. nonostante l'aspettativa delusa.. nonostante i preparativi andati a monte.. nonostante necessitassi moralmente di prendere il mio zainetto e di portarlo fin sotto il palco.. nonostante era un modo per ircaricare le pile.. bhè, la verde spumeggiante non ha colpa. lei c'è da un bel po'. LO SO LO SO non è cool legarsi ad una marca, non è da "pensatori liberi" ma da "vittime dei consumismo" ma l'heineken è l'heineken.. ci sono cresciuto.. e poi è verde. non come quel marroncino spento delle altre..
non ce l'ho con te, mia cara verde spumeggiante.. tranquilla.. ma per un po' non me ne vorrai se darò più attenzione al fedele nettare degli dei, vero?
dai.. non fare la gelosa.. il tempo sistema tutto.. lo dicono in molti..
andarsene di qui
scorro foto su foto. flickr. ed è solo uno dei siti che da uno spazio su cui poggiarle. ma quanti siamo su sto pianeta?
è vero, si riesce a intuire l'umore delle persone dagli scatti che si susseguono. capisci che fanno e dove sono stati.. e a volte, ma raramente, cosa gli passa per la mente. è uno strumento molto in voga. scorro le foto, anche le mie e vedo periodi. sarei tentato di cancellarle tutte, per togliere la possibilità di farle vedere a chi non deve.. chi non è stato invitato.
oggi fa caldo, c'è il sole. qualche nuvoletta qua e la.. oggi, ieri no.
regola numero uno:
studiare per andarsene da qui.
che riassunto suona più o meno così:
andarsene da qui!
è vero, si riesce a intuire l'umore delle persone dagli scatti che si susseguono. capisci che fanno e dove sono stati.. e a volte, ma raramente, cosa gli passa per la mente. è uno strumento molto in voga. scorro le foto, anche le mie e vedo periodi. sarei tentato di cancellarle tutte, per togliere la possibilità di farle vedere a chi non deve.. chi non è stato invitato.
oggi fa caldo, c'è il sole. qualche nuvoletta qua e la.. oggi, ieri no.
regola numero uno:
studiare per andarsene da qui.
che riassunto suona più o meno così:
andarsene da qui!
venerdì 15 giugno 2007
passo e chiudo
CANCELLATO ANCHE IL CONCERTO DI VASCO ROSSI L'Heineken Jammin' Festival è stato annullato, quindi non ci sarà nemmeno il concerto di
Vasco Rossi previsto per domenica. Lo hanno detto stasera il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, e Roberto De Luca, titolare della Milano Concerti che organizza l'evento.
"Posso solo dirvi che al momento sappiamo che ci sono 14 feriti nell'ospedale di Mestre, 4 in quello di Mirano e uno in quello di Dolo, e che solo uno a quanto ci risulta, ha riportato fratture gravi. C'é stata una tromba d'aria, come molti di voi avranno visto, il magistrato ha messo sotto sequestro le torri crollate e quindi la manifestazione è annullata" ha detto Cacciari.
"Non siamo in grado di proseguire la manifestazione, perché non riteniamo sicure le condizioni del palco - ha aggiunto Roberto De Luca -, avevamo pensato di spostare il concerto di domenica sul secondo palcoscenico, ma il pubblico previsto sarebbe stato troppo numeroso per non permettergli di entrare nelle aree sotto sequestro intorno alle torri crollate. Per questo motivo siamo costretti ad annullare la manifestazione e
procederemo, nei tempi tecnici, al rimborso dei biglietti. Già da stasera abbiamo iniziato a rimborsare quelli di oggi".
A chi domandava se le torri crollate fossero assicurate secondo gli standard di sicurezza De Luca ha risposto: "Le torri erano fissate come in tutte le manifestazioni. Mi hanno detto che oggi il vento soffiava a 200 a l'ora, condizioni evidentemente eccezionali che hanno provocato questo evento".
ho vino. era per domani. ho un bicchiere. buonanotte
Vasco Rossi previsto per domenica. Lo hanno detto stasera il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, e Roberto De Luca, titolare della Milano Concerti che organizza l'evento.
"Posso solo dirvi che al momento sappiamo che ci sono 14 feriti nell'ospedale di Mestre, 4 in quello di Mirano e uno in quello di Dolo, e che solo uno a quanto ci risulta, ha riportato fratture gravi. C'é stata una tromba d'aria, come molti di voi avranno visto, il magistrato ha messo sotto sequestro le torri crollate e quindi la manifestazione è annullata" ha detto Cacciari.
"Non siamo in grado di proseguire la manifestazione, perché non riteniamo sicure le condizioni del palco - ha aggiunto Roberto De Luca -, avevamo pensato di spostare il concerto di domenica sul secondo palcoscenico, ma il pubblico previsto sarebbe stato troppo numeroso per non permettergli di entrare nelle aree sotto sequestro intorno alle torri crollate. Per questo motivo siamo costretti ad annullare la manifestazione e
procederemo, nei tempi tecnici, al rimborso dei biglietti. Già da stasera abbiamo iniziato a rimborsare quelli di oggi".
A chi domandava se le torri crollate fossero assicurate secondo gli standard di sicurezza De Luca ha risposto: "Le torri erano fissate come in tutte le manifestazioni. Mi hanno detto che oggi il vento soffiava a 200 a l'ora, condizioni evidentemente eccezionali che hanno provocato questo evento".
ho vino. era per domani. ho un bicchiere. buonanotte
tic tac tic tac
tic tac tic tac
il comunicato stampa tarda ad uscire.. che ne sarà della mia baguette e dei litri di vino che dal frigo mi chiamano? (tocai del collio, niente di pretenzioso, ma piacevole se stesi su di un prato)
nel mentre la perturbazione ci ha raggiunti.. lei ci sta poco ad arrivare.. (giusto per autoflagellarmi con la consapevolezza che sto vicino al luogo dell'URAGANO)
............................................uffffffffffffffffffffffffffffff
il comunicato stampa tarda ad uscire.. che ne sarà della mia baguette e dei litri di vino che dal frigo mi chiamano? (tocai del collio, niente di pretenzioso, ma piacevole se stesi su di un prato)
nel mentre la perturbazione ci ha raggiunti.. lei ci sta poco ad arrivare.. (giusto per autoflagellarmi con la consapevolezza che sto vicino al luogo dell'URAGANO)
............................................uffffffffffffffffffffffffffffff
st'heineken mi va di traverso
(ANSA) - VENEZIA, 15 GIU - Un violentissimo scroscio di grandine e vento ha travolto l'Heineken Jammin' Festival al Parco San Giuliano di Venezia. Crollate alcune torri che sostenevano luci e amplificazione. Al momento sono ancora in corso i soccorsi, ma gli infermieri parlano di almeno otto feriti con fratture alle gambe e traumi alla testa. L'intera area e' stata sconvolta, diverse installazioni sono state rovesciate dal vento e dall'acqua, e il concerto, ovviamente sospeso.
Venezia, 15 giugno 2007 - Una breve ma violentissima tromba d'aria ha colpito poco fa l'area del parco di San Giuliano a Mestre (Venezia) dove, fino a domenica, si svolge l'Heineken Jammin Festival, rassegna di gruppi rock italiani ed internazionali. Durante un concerto che si stava svolgendo nel pomeriggio, all'improvviso sono cambiate le condizioni metereologiche con l'arrivo di un violento temporale accompagnato da vento e grandine.
La tempesta si è trasformata presto in una tromba d'aria che in pochi secondi ha provocato un disastro al festival facendo crollate 8 delle 10 torri di sostegno di luci e amplificatori, tralicci di ferro alti una ventina di metri ciascuno. Gran parte dei 20mila presenti circa è riuscita a mettersi in salvo, ma una decina di persone, tutti giovani, sono rimaste ferite. Due di loro sono in condizioni piuttosto preoccupanti ricoverati all'ospedale di Mestre. Nell'area che è affollata di giovani da ieri, si è propagato il caos e il panico.
Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri, il festival è stato sospeso momentaneamente anche perchè tutta la zona intorno al grande palco centrale dove si trovano, appunto, i tralicci è stata posto sotto sequestro dell'autorità giudiziaria. Si sta cercando di riordinare tutto per decidere se continuare o meno con gli spettacoli. Questa sera, tra l'altro, era in programma un attesissimo concerto del gruppo americano Pearl Jam. La stessa tromba d'aria, poco più in là, ha divelto un albero e lo ha scaraventato a pochi centimetri da un autobus della linea pubblica che stava transitando lungo il Ponte della libertà che va a Venezia.
e io.. dove dovevo andare.. domani.. a divertirmi.. a bere.. a sudare.. a scattare foto.. a incontrare vecchi amici.. a sfogare un po' di tensione residua?
dove dovevo andare domani..?? indovinate.. ora però torno all'adorazione dei sito ansa.. in attesa di un comunicato stampa ufficiale..
no, vasco domenica non me ne frega un cazzo.. vasco in generale non me ne frega un cazzo.. ma domani.. sera.. seconda serata del festival.. dopo anni da teenager sognando di stare sotto il palco.. dopo aver visto mille live in vhs.. era un modo per onorare quel sogno adolescenziale.. ma, sventura, una tromba d'aria.. indi mi chiedo: chi sta nella sala dei bottoni.. voglio dire.. daiiiiiiiii...
Venezia, 15 giugno 2007 - Una breve ma violentissima tromba d'aria ha colpito poco fa l'area del parco di San Giuliano a Mestre (Venezia) dove, fino a domenica, si svolge l'Heineken Jammin Festival, rassegna di gruppi rock italiani ed internazionali. Durante un concerto che si stava svolgendo nel pomeriggio, all'improvviso sono cambiate le condizioni metereologiche con l'arrivo di un violento temporale accompagnato da vento e grandine.
La tempesta si è trasformata presto in una tromba d'aria che in pochi secondi ha provocato un disastro al festival facendo crollate 8 delle 10 torri di sostegno di luci e amplificatori, tralicci di ferro alti una ventina di metri ciascuno. Gran parte dei 20mila presenti circa è riuscita a mettersi in salvo, ma una decina di persone, tutti giovani, sono rimaste ferite. Due di loro sono in condizioni piuttosto preoccupanti ricoverati all'ospedale di Mestre. Nell'area che è affollata di giovani da ieri, si è propagato il caos e il panico.
Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri, il festival è stato sospeso momentaneamente anche perchè tutta la zona intorno al grande palco centrale dove si trovano, appunto, i tralicci è stata posto sotto sequestro dell'autorità giudiziaria. Si sta cercando di riordinare tutto per decidere se continuare o meno con gli spettacoli. Questa sera, tra l'altro, era in programma un attesissimo concerto del gruppo americano Pearl Jam. La stessa tromba d'aria, poco più in là, ha divelto un albero e lo ha scaraventato a pochi centimetri da un autobus della linea pubblica che stava transitando lungo il Ponte della libertà che va a Venezia.
e io.. dove dovevo andare.. domani.. a divertirmi.. a bere.. a sudare.. a scattare foto.. a incontrare vecchi amici.. a sfogare un po' di tensione residua?
dove dovevo andare domani..?? indovinate.. ora però torno all'adorazione dei sito ansa.. in attesa di un comunicato stampa ufficiale..
no, vasco domenica non me ne frega un cazzo.. vasco in generale non me ne frega un cazzo.. ma domani.. sera.. seconda serata del festival.. dopo anni da teenager sognando di stare sotto il palco.. dopo aver visto mille live in vhs.. era un modo per onorare quel sogno adolescenziale.. ma, sventura, una tromba d'aria.. indi mi chiedo: chi sta nella sala dei bottoni.. voglio dire.. daiiiiiiiii...
giovedì 14 giugno 2007
si parlava

si parlava, non molti appelli fa, del motivo per cui si debba stare alla porta di un'auditorium ad attendere il "boia" e la sua falce. del motivo cardine per cui passare giornate a testa china su di un libro nonostante ci siano miliardi di ettari di terra su cui camminare. si diceva, vaneggiando in fase "pre-esecuzione", di quanto sarebbe bello trovarsi in una di quelle spiaggette sperdute sulla costa oceanica del brasile o anche cubana. sole e salsedine legati tra loro da fluidi freddi colorati da tenere tra le mani, dissetanti e alcolici. si parlava di quanto si debba pedalare per arrivare in cima al tonale. di quanti giri debba fare la ruota per fare un chilometro di strada e salire di qualche centinaio di metri. si parlava del fatto che le macchinette distributrici di cibarie non diano il resto.. e chissà quanti altri resti siano stati illecitamente intascati nello stesso momento.. qui.. o in tutta italia.. o nel mondo. a briglia sciolta ci si chiedeva a quanto ammonta la cifra complessiva di tutti i resti rubati dai portafogli degli sventurati che, privi di soldi contati, hanno tentato la fortuna, ancora una volta..
.. chissà quanto costa aprire un bar sulla spiaggia. quanto costa comprare un macchina per il ghiaccio e un centinaio di bicchieri vari. quanto costa un cartone di rum e dieci di cocacola. quanto si spende per mantenere qualche pianta di menta nel giardino fuori casa.. e quanto costa un sacco di zucchero di canna.
i resti sono nelle tasche di chissà chi.. mi piace credere che chi indossa i pantaloni su cui sono cucite quelle tasche stia pensando.. magari.. a quanti ancora ne deve accumulare per poter buttare le scarpe e vivere in infradito.. su quella stessa spiaggia che riempiva i nostri occhi da condannati
si parlava mentre il boia entrava nell'aula e controllava la lista degli sventurati.. cioè noi
"inizi dai più grassocci.. per assicurarsi che la corda sia abbastanza resistente per gli altri.."
ma quando si parla troppo..
.. chissà quanto costa aprire un bar sulla spiaggia. quanto costa comprare un macchina per il ghiaccio e un centinaio di bicchieri vari. quanto costa un cartone di rum e dieci di cocacola. quanto si spende per mantenere qualche pianta di menta nel giardino fuori casa.. e quanto costa un sacco di zucchero di canna.
i resti sono nelle tasche di chissà chi.. mi piace credere che chi indossa i pantaloni su cui sono cucite quelle tasche stia pensando.. magari.. a quanti ancora ne deve accumulare per poter buttare le scarpe e vivere in infradito.. su quella stessa spiaggia che riempiva i nostri occhi da condannati
si parlava mentre il boia entrava nell'aula e controllava la lista degli sventurati.. cioè noi
"inizi dai più grassocci.. per assicurarsi che la corda sia abbastanza resistente per gli altri.."
ma quando si parla troppo..
martedì 12 giugno 2007
chissà
ancora 12
leggiucchio il blog di un'amica che sta creando in africa. sta creando qualcosa di buono, non definibile, al tempo stesso sta creando in noi che la seguiamo a distanza un senso di.. come dire.. "ma i miei sono problemi?!"
ecco, un senso di "ma i miei sono problemi?!"
c'è un'energia incredibile alla base di quello che fa. un energia che non ha prese di corrente alla parete per essere reintegrata. non credo ci sia una presa di corrente per quel tipo di energia.. o forse si.. bhè, pensandoci bene ci sono delle prese nascoste, ma nascoste veramente bene, tra i pensieri. io una presa l'ho trovata. e mi sto ricaricando. lei di prese ne deve aver trovate più di una e continua a trovarne. la mia batteria era a terra. cacchio se lo era. quel livello talemente basso che sembra impensabile mettersi alla ricerca di una presa.. anche se a dirla tutta è apparsa da sola, quasi a render omaggio al famoso maometto che impossibilitato si trova la montagna a suonare alla sua porta.
io la presa l'ho trovata dentro di me, cazzarola. CHIARO?! capito?! si, merda, si.. è vero che mi veniva in contro (in contro o incontro?).. ma ho avuto la forza di riconoscerla. e che cazzo, diamo a cesare quel che è di cesare. basta co sta cazzo di casualità. il fato? non rilascio dichiarazioni in proposito.
musica balcanica a mille nelle orecchie.
ciao dodici giugno
ci si vede il prossim'anno.. chissà dove, chissà come.. chissà se esisterai ancora.. chissà.. (e mo basta co sti chissà!)
chiassà
leggiucchio il blog di un'amica che sta creando in africa. sta creando qualcosa di buono, non definibile, al tempo stesso sta creando in noi che la seguiamo a distanza un senso di.. come dire.. "ma i miei sono problemi?!"
ecco, un senso di "ma i miei sono problemi?!"
c'è un'energia incredibile alla base di quello che fa. un energia che non ha prese di corrente alla parete per essere reintegrata. non credo ci sia una presa di corrente per quel tipo di energia.. o forse si.. bhè, pensandoci bene ci sono delle prese nascoste, ma nascoste veramente bene, tra i pensieri. io una presa l'ho trovata. e mi sto ricaricando. lei di prese ne deve aver trovate più di una e continua a trovarne. la mia batteria era a terra. cacchio se lo era. quel livello talemente basso che sembra impensabile mettersi alla ricerca di una presa.. anche se a dirla tutta è apparsa da sola, quasi a render omaggio al famoso maometto che impossibilitato si trova la montagna a suonare alla sua porta.
io la presa l'ho trovata dentro di me, cazzarola. CHIARO?! capito?! si, merda, si.. è vero che mi veniva in contro (in contro o incontro?).. ma ho avuto la forza di riconoscerla. e che cazzo, diamo a cesare quel che è di cesare. basta co sta cazzo di casualità. il fato? non rilascio dichiarazioni in proposito.
musica balcanica a mille nelle orecchie.
ciao dodici giugno
ci si vede il prossim'anno.. chissà dove, chissà come.. chissà se esisterai ancora.. chissà.. (e mo basta co sti chissà!)
chiassà
12
apro parentesi
oggi è dodici. giugno. all'interno della parentesi tutto è concesso. pensare tutto. vedere tutto e anche canticchiare canzonette che avevano il loro valore.. e forse ne hanno ancora.
Nello spazio che adesso riempi c’è Succo acerbo di densi silenzi che Colleziono da tempo Come schegge d’inferno
si, lo so, mi ero ripromesso di non violare quello "stop".. ma è una parentesi e nonostante l'autoflagellazione porti del male a chi la pratica.. qualche frustatina ogni tanto ci sta.
Povertà magnanima, mala ventura,concedi compassione ai figli tuoi...Glorifichi la vita, e gloria sia,glorifichi la vita e gloria è...
12 giugno. una coppia di anni fa.
che mi rimane? ricordi, forse.. belli forse.. nascosti, sicuro.. e tranci di canzoni su di un banco, come fumanti teglie di piazza.. che si freddano protette da un vetro (licenza poetica concessa, vero?). una varietà di colori e ingredienti fatti di parole e suoni. mi dicono che sia una cazzata dare peso alle canzoni che sentivamo insieme, che la musica E'.. a prescindere.. ma lo dicono e non so fino a che punto lo pensino.
e nell'aria andava una vecchia canzone e la marea danzava correndo verso il mare.
credo che la parentesi verrà chiusa a breve.. dopotutto sono solo parole e credo di aver capito che non servano a un cazzo.. anzi. me l'hanno insegnato. basta un gesto ad farle sparire. basta un silenzio. se poi il silenzio viene come risposta.. allora li capisci tutto. si apre un mondo.
tocchi il fondo per risalire. e quanto è bello farlo. metro su metro.
E prego qualche Dio dei viaggiatori che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera e qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno e un angelo bianco seduto alla finestra.
ma non sono parole mie. lo erano per adozione.. lo erano.. ho smesso di pregare. i soldi li trovi, come qualcuno per scaldare via l'inverno.. in quanto all'angelo bianco.. bhè, chiudila quella finestra, che prendi freddo.
chiudo parentesi
sabato a mestre.. monumento a bofo..!
oggi è dodici. giugno. all'interno della parentesi tutto è concesso. pensare tutto. vedere tutto e anche canticchiare canzonette che avevano il loro valore.. e forse ne hanno ancora.
Nello spazio che adesso riempi c’è Succo acerbo di densi silenzi che Colleziono da tempo Come schegge d’inferno
si, lo so, mi ero ripromesso di non violare quello "stop".. ma è una parentesi e nonostante l'autoflagellazione porti del male a chi la pratica.. qualche frustatina ogni tanto ci sta.
Povertà magnanima, mala ventura,concedi compassione ai figli tuoi...Glorifichi la vita, e gloria sia,glorifichi la vita e gloria è...
12 giugno. una coppia di anni fa.
che mi rimane? ricordi, forse.. belli forse.. nascosti, sicuro.. e tranci di canzoni su di un banco, come fumanti teglie di piazza.. che si freddano protette da un vetro (licenza poetica concessa, vero?). una varietà di colori e ingredienti fatti di parole e suoni. mi dicono che sia una cazzata dare peso alle canzoni che sentivamo insieme, che la musica E'.. a prescindere.. ma lo dicono e non so fino a che punto lo pensino.
e nell'aria andava una vecchia canzone e la marea danzava correndo verso il mare.
credo che la parentesi verrà chiusa a breve.. dopotutto sono solo parole e credo di aver capito che non servano a un cazzo.. anzi. me l'hanno insegnato. basta un gesto ad farle sparire. basta un silenzio. se poi il silenzio viene come risposta.. allora li capisci tutto. si apre un mondo.
tocchi il fondo per risalire. e quanto è bello farlo. metro su metro.
E prego qualche Dio dei viaggiatori che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera e qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno e un angelo bianco seduto alla finestra.
ma non sono parole mie. lo erano per adozione.. lo erano.. ho smesso di pregare. i soldi li trovi, come qualcuno per scaldare via l'inverno.. in quanto all'angelo bianco.. bhè, chiudila quella finestra, che prendi freddo.
chiudo parentesi
sabato a mestre.. monumento a bofo..!
lunedì 11 giugno 2007
precipitato
ora so che la temperatura influenza gli equilibri riducendo la solubilità del KHT che può dare sorpresucce al piede della bottiglia che il cliente, vestito a festa, nel ristorante più quotato del quartiere, con la sua donna di fronte, ebra per la disinvoltura che ha nello scegliere il piatto giusto nonchè il vino giusto, non gradisce.
e so anche che se il cliente non gradisce.. bhè, non gradisce neanche il ristoratore.. che non fa gradire la sorpresa neanche al distributore che gli ha portato quella partita FALLATA. e il distributore con chi se la prende? indovina un po'? con il proprietario dell'azienda che irrimediabilmente si scaglia con furore verso il suo schiavo preferito: il tecnico che in cantina ci passa gli anni e ce ne passerà ancora.
sta a lui, ultima ruota del carro, spiegare al mecenate che con garbo l'ha accolto nella sua proprietà e che gli garantisce la sopravvivenza, che quel piccolo fondo che trova in bottiglia non è altro che la palese dimostrazione di una ridotta manipolazione del prodotto.
vogliamo le cose di una volta. le vogliamo, purchè siano come quelle di adesso.
non sappiamo quello che vogliamo, pronti a scagliarci con le nostre ragioni infondate contro IL RESPONSABILE di turno. pennac creò quel fantastico ruolo nella società che ora come ora, a mio avviso, è utile più che mai: il capro espiatorio, assunto per chiedere scusa di cose di cui non è responsabile.
scusate se c'è un precipitato nella vostra bottiglia, scusate se l'avete tenuta una settimana allo scoppio del sole, scusate se per freddarla rapidamente l'avete messa a meno 10, scusate se la vostra chiusura mentale non vi spinge a capire che non tutto ciò che è fuori dal coro non necessariamente è male. scusate, la prossima volta terremo ben a mente di che razza di idioti siete.
ma poi, che glie lo spieghi a fare.. tanto non capiscono. e allora il buon tecnico che fa? si veste di tutto punto (mettendosi nei panni del ristoratore) e immagina come verrà trattato il proprio prodotto. lo scalda, lo fredda, lo maltratta, lo stupra.. ci salta sopra, lo castra.. e lo imbottiglia.
puoi dormire sogni tranquilli, consumatore, il vino che hai scelto per la tua compagna è IMPECCABILE.. si, è vero, fa un po' cagare, ma se lo paghi 40 euro la bottiglia deve essere buono.. "questo è vino buono".. anche se ti fa schifo, abituati all'idea che sei starato e soprattutto che non sarà la bottiglia di vino a infilere quella fanciulla sotto le tue coperte..
non bastano più 40 euro..
fine della prima lezione sulla stabilizzazione tartarica del vino
e so anche che se il cliente non gradisce.. bhè, non gradisce neanche il ristoratore.. che non fa gradire la sorpresa neanche al distributore che gli ha portato quella partita FALLATA. e il distributore con chi se la prende? indovina un po'? con il proprietario dell'azienda che irrimediabilmente si scaglia con furore verso il suo schiavo preferito: il tecnico che in cantina ci passa gli anni e ce ne passerà ancora.
sta a lui, ultima ruota del carro, spiegare al mecenate che con garbo l'ha accolto nella sua proprietà e che gli garantisce la sopravvivenza, che quel piccolo fondo che trova in bottiglia non è altro che la palese dimostrazione di una ridotta manipolazione del prodotto.
vogliamo le cose di una volta. le vogliamo, purchè siano come quelle di adesso.
non sappiamo quello che vogliamo, pronti a scagliarci con le nostre ragioni infondate contro IL RESPONSABILE di turno. pennac creò quel fantastico ruolo nella società che ora come ora, a mio avviso, è utile più che mai: il capro espiatorio, assunto per chiedere scusa di cose di cui non è responsabile.
scusate se c'è un precipitato nella vostra bottiglia, scusate se l'avete tenuta una settimana allo scoppio del sole, scusate se per freddarla rapidamente l'avete messa a meno 10, scusate se la vostra chiusura mentale non vi spinge a capire che non tutto ciò che è fuori dal coro non necessariamente è male. scusate, la prossima volta terremo ben a mente di che razza di idioti siete.
ma poi, che glie lo spieghi a fare.. tanto non capiscono. e allora il buon tecnico che fa? si veste di tutto punto (mettendosi nei panni del ristoratore) e immagina come verrà trattato il proprio prodotto. lo scalda, lo fredda, lo maltratta, lo stupra.. ci salta sopra, lo castra.. e lo imbottiglia.
puoi dormire sogni tranquilli, consumatore, il vino che hai scelto per la tua compagna è IMPECCABILE.. si, è vero, fa un po' cagare, ma se lo paghi 40 euro la bottiglia deve essere buono.. "questo è vino buono".. anche se ti fa schifo, abituati all'idea che sei starato e soprattutto che non sarà la bottiglia di vino a infilere quella fanciulla sotto le tue coperte..
non bastano più 40 euro..
fine della prima lezione sulla stabilizzazione tartarica del vino
domenica 10 giugno 2007
in primis
qui sta piovendo, il che fa pensare che altrove deve esserci del sole.. il che fa pensare anche che altrove qualcuno è più fortunato. ma stavolta il pessimismo lo lascio sulla soglia.
inizio con uno stop
stop per quello che è stato. per quello che ho visto e provato. uno stop inviato forte e chiaro tramite canali eterei. giriamo pagine che è meglio.
farò di tutto per non parlarne ulteriormente di questo "stop" perchè.. questa è un'area di quiete..
che poi chissà cosa sia un'area di quiete. per ora il nome.. e mi garba anche tanto..
stop
inizio con uno stop
stop per quello che è stato. per quello che ho visto e provato. uno stop inviato forte e chiaro tramite canali eterei. giriamo pagine che è meglio.
farò di tutto per non parlarne ulteriormente di questo "stop" perchè.. questa è un'area di quiete..
che poi chissà cosa sia un'area di quiete. per ora il nome.. e mi garba anche tanto..
stop